Al via il primo di ottobre la mostra
FOLLIE, SCAPPARE DALLA GUERRA RINCORRERE LA GUERRA, realizzata dal GruppoErmada Flavio Vidonis all'interno del Progetto "VOCI DI GUERRA IN TEMPO DIPACE TRA FRONTE E FOLLIA, dall'Isonzo al Tagliamento" che vede la partecipazione
di oltre 30 parnter Istituzionali, Entità ed Associazioni italiane ed estere.
Il progetto sostenuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia all'interno dei Bandi
eventi Grande Guerra, rientra nel programma ufficiale delle commemorazioni del
centenario della Prima Guerra Mondiale del Governo Italiano, e ha ricevuto per
le iniziative di competenza il Patrocinio della Regione Veneto, della Regione
Lazio e della Regione Emilia Romagna. Molti comuni ed altre istituzioni hanno
formulato il loro sostegno all'iniziativa.
L'ideazione
di tale mostra è frutto del lavoro del team coordinati dal responsabile
scientifico del Gruppo Ermada Flavio Vidonis Mauro Depetroni, l'ideazione e la
ricerca scientifica di Francesco Zardini, l'impaginazione e lo studio grafico
di Sara Sossi e dalla collaborazione storica di numerose entità quali il Museo
per il Risorgimento di Bologna, il Museo per la Storia del Risorgimento di
Treviso, l'Associazione Emilia Romagna al Fronte.
Follia. Spesso la guerra è stata definita tale e la Grande
Guerra non fece eccezione: il massacro insensato di una generazione perduta, il
crollo di un’Europa che usciva dalla Bell’Époque piena di conquiste in ogni
campo. Milioni di morti, invalidi, vedove, orfani, vittime di una macchina di
morte sempre più efficace.
In questa mostra cercheremo di raccontare in maniera precisa e scientifica, alcuni aspetti di questa follia:
In questa mostra cercheremo di raccontare in maniera precisa e scientifica, alcuni aspetti di questa follia:
il primo aspetto, a volte ignorato, è il volontarismo: una corsa esaltata, incosciente e folle, appunto, verso un conflitto che si dimostrerà ben diverso rispetto alle aspettative. In questo contesto, come esempio locale di questo fenomeno, viene dato spazio all’Irredentismo triestino nelle sue molteplici forme.
Il secondo aspetto sarà quello del trauma psicologico, della fuga fisica ma anche mentale che caratterizzò i fronti di tutto il mondo in guerra.
Questa mostra, nell’intento di valorizzare e condividere la storia della Venezia Giulia e dei territori vicini, locale, tratterà episodi legati alle persone che partirono da questi luoghi, cent’anni fa, e che oggi possono diventare una chiave per affrontare un discorso di valore internazionale, fatto di memoria del passato e consapevolezza del presente.
La mostra rimarrà aperta con orari e
giornate del Castello di Duino fino all'otto di gennaio 2017.
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